PROSSIMI APPUNTAMENTI e INFO

29.11.08

La casa di Simone

LA CASA SIN TIEMPO
di
Simone Giovine
(un nostro ex studente)

al
TORINO FILM FESTIVAL!!!!

Abbiamo apprezzato molto. Grande, Simone!!!

************************************************************************

27.11.08

Venerdì 28 novembre 2008 ore 20 Teatro S. Luca (per partecipare ognuno deve prenotarsi individualmente)

http://azionedelpopolo.blogspot.com/2008/11/amici-di-klasse.html
Da un invito personale di Fabrizio Vespa al prof. Coppola, pubblichiamo volentieri da Facebook:
http://www.myspace.com/komprooro



NEMICI DI KLASSE



ora a Torino
Informazioni evento
Organizzatore::
Fabrizio Vespa
Tipo:
Musica/arte - Spettacolo
Rete:
Global
Ora e luogo
Data:
venerdì 28 novembre 2008
Ora:
20.30 - 22.00
Luogo:
Teatro San Luca
Indirizzo:
Roveda 2/8
Città/Paese:
Torino, Italy

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Info di contatto
Telefono:
0117765140
E-mail:
info@nohay-banda.it
Descrizione
Parole e Musiche da un autoradio-bomba con Michele Di Mauro e Fabrizio Vespa.Un reading-spettacolo che contiene Mark Leyner, Yassir Benmiloud, Aldo Nove, Charles Bukowski, Amelie Nothomb, Giorgio Manganelli, Nigel Williams, Wislava Szimborska e Primo Levi.60 Minuti di letteratura in musica per ritrovare nelle parole e nei suoni di altri ciò che fa di un interesse pesonale un valore collettivo, di un'attenzione particolare un atto di denuncia, di uno sguardo mirato un colpo di pistola.Sul palco un ATTORE e un DJ. Insieme danno vita al progetto COMPRO ORO.COMPRO ORO è un progetto nato all'inizio del 2007 da un'idea del Circolo dei Lettori di Torino. E' un reading sonorizzato dal vivo, con alcune caratteristiche particolari. Infatti, in ogni esibizione viene presentata un'antologia di testi di varia provenienza mentre durante la lettura la colonna sonora è fornita da dischi e cd mixati all'occorrenza. Il risultato è che il materiale letterario è manipolato e - si potrebbe dire - remixato esattamente come il materiale sonoro.Si consiglia la prenotazione allo 011/7765140 o al 347.4372378. Il biglietto intero costa 7 eu, il ridotto 3 eu.

http://www.nohay-banda.it/

23.11.08

Per VITO

È morto mentre era a scuola per il crollo del tetto.
Vito Scafidi, 17 anni,
frequentava la quarta, sezione D, del liceo scientifico Darwin di Rivoli.
(da Termometro Politico)

20.11.08

Lunedì 24 novembre 2008 Lingotto Sala Cinquecento

Erano presenti con i proff. Dario Coppola e Luca Debarbieri: Stefano Marino (Conservatorio Verdi); Alberto Zanello/ Federico Garino/ Elena Crolle (Liceo Alfieri, Conservatorio Verdi); Federico Silvestri/ Dario Ameglio/ Ruggero Alfano/ Simonetta Cannata/ Ario Corapi/ Alessandra Bertolin/ Serena Fioretti/ Jacopo Villani (Liceo Giusti); ...Villani (Scuola Media Pirandello); ... ...











CONCERTO della serie


Giovani per tutti 2008/2009

Alena Dantcheva, soprano
Paola Poncet, clavicembalo


Mozart Suite (K 399, K 453a, K 574)
Haydn Sonata in re maggiore Hob. XVI: 24
Mozart Fantasia in re minore K 397
Haydn Fantasia in do maggiore Hob. XVII: 4
Pergolesi Lontananza, cantata da camera op. 2 n. 1


segue il

19.11.08

Giovedì 20 ottobre 2008 c/o Cinema Massimo

Presenti con i proff. Dario Coppola e Luca Debarbieri: Tommaso De Pas (liceo Alfieri); Federico Silvestri/ Jacopo Villani/ Mirko Giangrasso/ Costantino Trogu/ Simonetta Cannata/ Ludmilla Colla (Liceo Giusti). Gli studenti, dopo il Symposium, vanno a vedere come a Palazzo Nuovo procede l'occupazione e posano per Quintiliano in queste foto










e alle ore 21.20 salta per cambiamento di programmazione del cinema il film che si vedrà prossimamente...

La banda Baader Meinhof
(Der Baader Meinhof Komplex)



Germania Federale, 1967. Durante una manifestazione pacifica contro la visita di Stato dello Scià di Persia Reza Pahlavi e consorte, la polizia attacca duramente i manifestanti e spara e uccide lo studente Benno Ohnesorg. Ulrike Meinhof, moglie, madre e giornalista militante della sinistra radicale tedesca, scrive articoli di fuoco contro l’intervento americano in Vietnam e in difesa degli studenti liquidati dal governo e dalla stampa come meri teppisti. Dopo l’incendio acceso in un magazzino di Francoforte, Ulrike conosce e intervista in carcere una delle responsabili: Gudrun Ensslin, figlia disinibita di un pastore protestante, madre di un figlio ripudiato e compagna di politica e di cuore di Andreas Baader. Affascinata dalla forza delle loro idee e della loro azione politica, la giornalista aiuta Gudrun a far evadere il suo compagno nella primavera del ‘70. L’evasione di Baader diventa l’atto di nascita della RAF (Rote Armee Fraktion) e avvia la clandestinità della Meinhof. Elaborato il manifesto programmatico del gruppo armato, la Meinhof segue i compagni nei campi militari palestinesi, dove verranno addestrati alle armi e alla guerriglia urbana. Baader, Meinhof e Gudrun, rientrati in patria, rapinano le banche e compiono attentati dinamitardi e omicidi per abbattere il capitalismo e lo “Stato maiale”. Inaugurano in questo modo dieci anni di piombo e sangue che li condurranno dritti all’inferno, condannandoli all’isolationsfolter e al suicidio collettivo nella divisione di massima sicurezza di Stammheim. Dietro di loro resteranno soltanto l’ottusità dogmatica e i troppi caduti incolpevoli.È incredibile come due film distanti anni luce per concezione di linguaggio e per intenzioni artistiche, come La banda Baader Meinhof di Uli Edel e Buongiorno, notte di Marco Bellocchio, attraversino lo stesso territorio (la ribellione collettiva delle lotte sociali confluita e seppellita definitivamente dalla lotta armata) legati da innumerevoli interferenze e da sorprendenti contiguità. Concepiti in una libertà di ispirazione completa e disinteressata a dimostrare una tesi, le due opere si muovono dentro il sogno o dentro l’action a partire dai dati di realtà, dalla cronaca e dalle testimonianze di eventi cruciali che hanno generato infinite storie e mitologie. È evidente che combinati i due aspetti finiscano col rimandare e alludere a questioni politiche ancora brucianti, generando nello spettatore rimproveri o encomi secondo le differenti sensibilità chiamate in causa dai film. Innestando immagini documentarie nel fluire di un racconto di finzione, Edel, come Bellocchio, non vuole tanto restituire all’epoca la sua verità in termini di “costume” ad uso della verosimiglianza dell’assunto, quanto creare il contrappunto della Storia con cui finiscono per interagire i personaggi in una sorta di montaggio delle attrazioni fra gli eccidi legittimati dai governi (Vietnam, Cambogia, Palestina) e le esecuzioni dell’uomo politico (o economico), segnalando l’equivalenza fra gli atti criminali statali e quelli dei combattenti della RAF. Chi ha accusato Edel di aver fallito l’obiettivo dichiarato di smontare il mito della RAF o di essersi magari soltanto limitato a questo, non ha intuito l’insistenza su una prospettiva altra, più profondamente umana e lucida. Non ha avvertito il dolore costante che attraversa il film e che pesa sulle spalle dei suoi straordinari interpreti, sulla morte “per fame” di Holger Meins e sull’epilogo, l’omicidio a sangue freddo dell’industriale Hanns Martin Schleyer eseguito dalla “seconda generazione”.In quelle due immagini c’è l’impatto dell’emozione, il dolore per la perdita di una vita, il rimpianto per tutto quello che avrebbe potuto essere e non è stato, per il funerale dell’essere umano lasciato senza consolazione in un bosco o nel corridoio di un penitenziario. La banda Baader Mainhof ci rammenta che se gli anni Sessanta furono quelli del rinnovamento e dei movimenti, gli anni Settanta furono quelli del dolore e del rimpianto. Furono la strana normalità di tre ragazzi chiusi in casa e scesi in strada per godere della libertà come violenza, saltando da una finestra in un vuoto allucinatorio, nell’utopia della distruzione e del suo potere salvifico. Nella velocità dell’action Edel coglie e abita fino in fondo la dimensione sospesa della decennale esperienza terrorista, ostaggio del proprio delirio. Se la notte di Bellocchio riscopriva il (buon)giorno, quella di Edel non sa sognare albe né può offrire fughe immaginarie ai prigionieri di questa tragedia.

da mymovies

14.11.08

Venerdì 14 novembre 2008 h 20.45 Teatro Astra



Teatro di Dioniso e Fondazione del Teatro Stabile di Torino

presentano


SHAKESPEARE / VENERE E ADONE


uno spettacolo di

Walter Malosti
e
Yuri Ferrero / Daniele Trastu


immagine originale di

Coniglio Viola


musiche di

Louis Andriessen, Antony, Aphex Twin, Craig Armstrong, Luciano Berio,
Cathy Berberian, John Blow, James Brown, Gavin Bryars, John Cage,
Death Ambient, Stuart Dempster, Gyorgy Ligeti, Bruno Maderna, Michael Nyman, Luigi Nono, Prince, Terry Riley, Nino Rota, Alan Splet, Karlheinz Stockhausen, Thom Willems

Quintiliano ringrazia per l'opportunità la professoressa Agnese Contini e fa pervenire tramite il blog l'ottimo gradimento degli studenti e dei proff. spettatori. Ottimo da tutti i punti di vista contenutistici e formali: dalla riuscita attualizzazione del testo cinquecentesco, che sonda la mitologia greca, alla sceneggiatura; dalla suggestiva scenografia alla solennità della musica; dagli effetti sonori alla grande capacità interpretativa dei due attori e del regista in particolare.
Dario Coppola

9.11.08

Il boom di Facebook

Nella foto: Liceo Lagrange di Rivoli (fra anni '90 e 2000) : chi si riconosce e vuole segnalare il proprio nome lo faccia e lo aggiungeremo qui. La Direzione.
PS: Facebook non ci avrà mica copiato l'idea? Scherzi a parte, vi aspettiamo!



Non potevamo non parlare anche qui, su Quintiliano, di questo fenomeno: un incremento del 900% di iscrizioni a Facebook! Fra le varie forme di partecipazione, vogliamo segnalare quelle dei gruppi perché anche grazie a Quintiliano, che quest'estate ha pubblicato in un suo amarcord le foto delle vecchie classi di alcune scuole torinesi degli anni '90, alcuni iscritti di Facebook hanno così creato gruppi nuovi, ispirati a quelle esperienze scolastiche. Già si stanno moltiplicando le cene, le pizzate, i ritrovi, i ricordi, e tutto quello che ne conseguirà. Un grazie particolare, per la sua collaborazione con Quintiliano in questo contesto, al dottor Luca Mortarotti.
Continueremo la pubblicazione di vecchie foto - qui sul nostro blog - e collaboreremo sempre più con Facebook, che ha permesso il ricostituirsi di antichi legami.

5.11.08

SCUOLA PREOCCUPATA...

Copertina del primo numero 2008-09 del giornalino degli studenti del Liceo Alfieri L'URLO
Protesta degli studenti di medicina e veterinaria e di altre facoltà scientifiche, e lezione sotto i portici di piazza Vittorio a Torino








Un professore di Torino, visibilmente invecchiato, preoccupato per il futuro




3.11.08

Martedì 4 novembre 2008 ore 19.55 c/o Cinema Studio Ritz


Vicky e Cristina sono buone amiche anche se hanno visioni completamente differenti dell'amore. Vicky è fedele all'uomo che sta per sposare e ancorata ai propri principi. Cristina invece è disinibita e continuamente alla ricerca di una passione amorosa che la sconvolga. Vicky riceve da due amici di famiglia l'offerta di trascorrere una vacanza in casa loro a Barcellona durante l'estate. La ragazza pensa cosi' di poter approfondire la propria conoscenza della cultura catalana sulla quale sta lavorando per un master. Propone a Cristina di accompagnarla, così forse potrà superare meglio il trauma di una storia finita di recente. Una sera, in una galleria d'arte, Cristina incrocia lo sguardo di un uomo estremamente attraente. Si tratta del pittore Juan Antonio, finito di recente su giornali e televisione per un furibondo litigio con la moglie Maria Elena nel corso del quale uno dei due ha cercato di accoltellare l'altro. Le due ragazze lo ritroveranno nel locale in cui cenano. Anzi, sarà lui ad avvicinarsi al loro tavolo con una proposta molto chiara: partire subito con il suo aereo privato per recarsi in un hotel ad Oviedo dove potranno visitare il luogo, apprezzarne tradizioni e cultura (anche culinaria) e fare entrambe l'amore con lui. Se Cristina non ha alcun ripensamento nell'accettare la proposta, le regole che Vicky si è imposta la spingono a rifiutare in modo seccato. Cristina l'avrà vinta ma l'amica vuole avere la certezza di camere separate e ottiene rassicurazioni in proposito. Dopo una giornata trascorsa con una prima visita della città, nel corso della quale Juan Antonio dichiara l'amore che ancora prova per la moglie benché sia consapevole della loro impossibilità a convivere, giunge finalmente la notte con l'invito più intrigante. Vicky torna a respingere l'offerta mentre Cristina accetta. Ma…Se potete non fatevi raccontare (o non leggete) nulla su come prosegue la vicenda. Finireste con il togliervi il piacere della scoperta di uno dei più riusciti ed ironici film dell'ultimo Allen. Perché è vero che Woody ha dei temi e delle scelte narrative su cui periodicamente ritorna (per questo i detrattori lo accusano di ripetitività) ma quando, come in questa occasione, sa farlo con un approccio totalmente nuovo allora è davvero festa in sala. Perché questa volta la scelta dell'Io narrante è funzionale al modo con cui vengono guardati (e presentati) i personaggi. Osservate, a titolo di esempio, l'entrata in scena di Juan Antonio: Javier Bardem è straordinario nel caratterizzare, già da quella inquadratura, il suo personaggio. Allen torna a riflettere sulla natura di quello che chiamiamo amore registrando gli spostamenti del cuore che vanno spesso al di là di ciò che ragione, tradizione, valori acquisiti ma mai del tutto interiorizzati, sembrerebbero imporre. Ecco allora che l'impostazione dei caratteri di Vicky e Cristina diviene da subito funzionale alla creazione di un'attesa. Resteranno salde nelle loro posizioni? In che misura potrebbero mutare atteggiamento? Quando dall'altra parte ci sono un Bardem che riempie lo schermo per la gioia di signore e signorine pronte a partire per Oviedo senza remore e una Penelope Cruz forse altrettanto efficace solo nelle mani di Pedro Almodovar, il gioco si fa ancor più interessante. Anche perchè Woody ha abbattuto un altro dei suoi tabù. Se finora solo rarissimamente aveva girato in piena estate (fatti salvi Una commedia sexy in una notte di mezza estate, le cui riprese avevano pero' avuto luogo a poche decine di chilometri da Manhattan, e alcune scene di Tutti dicono I Love You) ora è la luminosa Barcellona ad attrarre il suo sguardo. Si sarà senz'altro trattato di esigenze produttive (come era accaduto per la peraltro nuvolosa e quindi rassicurante Londra). Fatto sta che il calore della città catalana (e della sorprendente Oviedo) si trasmette al film offrendogli un'ulteriore sensazione di novità. !Felicitaciones Woody!

2.11.08

Il Giusti: la protesta di una scuola non statale!

Due striscioni sventolano dal terrazzino e dal balcone della sede del Liceo classico paritario Giusti di Torino. Insegnanti e studenti della scuola in corteo

Il preside dell'Alfieri lotta con i suoi studenti

Mamma, che dici, la faccio o no l’occupazione? Vieni con me?» Un momento. Non funzionava così una volta. L’occupazione, diamine, lo dice la parola stessa, era un atto violento, di ribellione, un prendersi spazi che non erano nostri. «Contro» il mondo degli adulti. E invece adesso l’occupazione si fa con la mamma. Succede un po’ ovunque, genitori e insegnanti fianco a fianco ai ragazzi nei cortei, nei sit in, nelle aule. Portano vivande, tengono lezioni, partecipano agli incontri, vengono a prendere i ragazzi sussurrando complici: «Hai sentito? Hanno firmato il decreto». Nel liceo di mia figlia, l’Alfieri di Torino, il preside Riccardo Gallarà ha dormito ieri insieme agli studenti. «Mi sono portato il plaid da casa - dice con un sorriso sornione - sa, sono il capo, loro si sentono più sicuri se ci sono io». «Sono andato a occupare la scuola con mio figlio - ha scritto Sandro Veronesi, come niente fosse - sono proprio dei bravi ragazzi, preparati, intelligenti». Con padri e madri, quelli sì, che «occupano» tutti i posti disponibili, persino nei cortei. «Mamma ma tu le facevi le occupazioni ai tuoi tempi?». No Marianna, io sono di una generazione di mezzo, troppo giovane per il ‘77 e troppo vecchia per la Pantera. Vita da eterni mediani, liceo e università negli Anni ‘80, in tempo per ascoltare i racconti mitici dei fratelli maggiori su striscioni e collettivi, e per vedere sotto i nostri occhi i fratelli minori trasformarsi in paninari. Sono cose che segnano: non è un caso se è la generazione meno rappresentata in politica, che però fa il pieno tra i conduttori tv. Eccoli lì, i miei fratelli maggiori, questa sera nel tuo liceo, con che gioia respirano di nuovo l’odore sudato della giovinezza, fianco a fianco con i figli. Eccoli che ritrovano il grande sogno di combattere tutti insieme per una cosa più grande, contro un nemico che oggi si chiama Gelmini e ha avuto tanti nomi: «Oggi tra genitori e figli c’è un’alleanza - dice Marino Sinibaldi, esperto di movimenti giovanili - la nostra invece era una guerra tra generazioni. Il rischio? Che i ragazzi siano sopraffatti, non riescano a esprimere quella cultura evolutiva capace, come diceva Bob Dylan, di spiazzare gli adulti». Eppure questi ragazzi non sembrano sopraffatti. Maria Lia Malandrino ha lo sguardo sveglissimo, una massa di ricci e la striscia «No Gelmini» come cintura. Suo padre sta parlando in assemblea, è professore universitario e genitore di occupanti come i colleghi Gustavo Zagrebelsky e Renzo Levi. La mamma ascolta in platea. Non ti senti in imbarazzo, chiedo, pensando a cosa avrebbe fatto Mario Capanna in una situazione analoga. «No, perché? Lui non vuole mica che io dica che è mio padre». Lui non vuole, mica lei. Il mondo davvero è cambiato. «Con mio figlio si litiga - ammette il professor Levi - in compenso i miei allievi all’università sono venuti timidamente a chiedermi: professore andiamo a occupare, vuole venire con noi?» Arriva Filippo, rappresentante di istituto: «Non ce l’abbiamo mica con gli adulti - mi spiega paziente, come se fossi un po’ tarda - lo sappiamo bene che ci vuole un ricambio generazionale, che in Italia nessuno molla la poltrona. Ma ci serve la vostra esperienza, lottiamo per studiare meglio, abbiamo bisogno di imparare, che senso avrebbe saltare le lezioni?». Una professoressa sorride quasi incredula: «I miei allievi mi hanno chiesto: “Lei sarebbe disposta a farci lezione al pomeriggio, alla sera?” Pensavo volessero commentare i giornali, la tv, che so. Quello che facevamo noi. No no, loro intendevano proprio studiare latino e greco». Già, è un altro mondo, ma la mia prevenzione iniziale lascia pian piano il posto a uno stupito rispetto: «Sono davvero convinti di quello che fanno - mi spiega il preside - e hanno capito che una mobilitazione esclusivamente giovanile avrebbe un peso minore. La loro paura è solo quella di essere manipolati, strumentalizzati dalla politica». La Gelmini ha fatto il miracolo, ha saldato due generazioni lontanissime. Quella che faceva la coda in un corridoio fumoso al telefono a gettoni: «Mamma non rompere, sto occupando, non ci torno a casa, qui si fa la rivoluzione» e questo centinaio di suonerie che trillano nell’aria limpida: «Mamma dai sbrigati, che facciamo la rivoluzione».
Raffaella Silipo
Da LA STAMPA del 30.10.08

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SEDE via Filadelfia, 42 - 10134 Torino, Italy
Consiglio Direttivo: Presidente: Dario Coppola. Vice Presidente: Anton De Nicolò; Tesoriere: Stefano Marino. Per l'iscrizione all'Associazione si può richiedere il modulo in sede o a un membro del Consiglio Direttivo. Mail: ovidiodariocoppola@alice.it
L' ASSOCIAZIONE QUINTILIANO è stata ideata da Dario Coppola nel 2000

ed è stata fondata nel 2010 con Emanuele Amo, Davide Biagioni, Federico Garino, Irene Fusi, Alberto Saluzzo, Jacopo Villani, Alberto Zanello. A questi soci fondatori sono stati aggiunti, con nomina del presidente, Antonino D'Ambra e Daniele Grillo.

collegamento con Q TV

https://www.youtube.com/watch?v=IFy741kbxrQ

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BREVE STORIA dell'Associazione



ASSOCIAZIONE CULTURALE QUINTILIANO - Il 24 settembre 2010 viene costituita a Torino l'Associazione Quintiliano, che opera in città con i suoi comitati territoriali e laboratori scolastici. La fondazione deriva dall'esperienza laboratoriale iniziata nel 2001.
Nel 2001, a Torino, è partito il progetto del primo Laboratorio Culturale che, con le sue attività didattiche, ha contribuito e contribuisce alla costruzione della personalità degli studenti che ancora lo frequentano, aprendo loro gli orizzonti del sapere. Dopo una prima fase sperimentale, il laboratorio è stato ideato, dal prof. Dario Coppola, e ha così preso corpo nel 2004 con l'acronimo LDG, cioè Laboratorio Didattico del Giusti, il liceo torinese nel quale l'attività ha visto i suoi esordi raccogliendo l'eredità di un grande docente di quel liceo, alla cui memoria il laboratorio è perciò stato dedicato: si tratta del prof. Giorgio Balmas.
Dal 2007 il progetto ha allargato il suo raggio d'azione ed è diventato un laboratorio interscolastico al quale, nella IIIB (2008-09) del Liceo Alfieri, è stato attribuito dal fondatore il nome LC QUINTILIANO. Da allora, il laboratorio ha raggiunto con le sue proposte anche gli studenti e i docenti di altre prestigiose scuole torinesi, e della provincia, come il Copernico, il D'Azeglio, il Majorana di Moncalieri e di Torino, il Gioberti, il Cattaneo, il Ferraris, il Cottini, lo Spinelli, lo Steiner, il Gobetti, il Regina Margherita, il Grassi, il Conservatorio Verdi e - anche - l'Università degli Studi e il Politecnico di Torino.
Nel 2009 sono stati attivati nove laboratori paralleli del Quintiliano corrispondenti alle redazioni scolastiche attive nei settori dell'istruzione secondaria (scuole superiori) e degli atenei torinesi.
Nel 2010 viene stilato il progetto della costituzione di un'Associazione Culturale che comprenda i laboratori già attivi e quelli da attivare.

Le proposte culturali dei laboratori sono di vario tipo:

THEATRUM: visione di spettacoli, a teatro;

AUDITORIUM: ascolto di concerti;

CINEFORUM: visione critica di film al cinema; partecipazione a rassegne cinematografiche;

SYMPOSIUM: incontro, con cena, per socializzare e riflettere informalmente, a caldo, sullo spettacolo cui si è assistito, anche con l'ausilio di schede didattiche;

CIVES: approfondimenti su legalità, educazione alla cittadinanza, Costituzione Italiana;

LUDUS: appuntamenti etico-sportivi;

ETHNE: partecipazione alle iniziative multietniche del territorio;

PACHA MAMA: iniziative ambientali ed ecologiche;

GANDHI: iniziative non-violente contro ogni tipo di discriminazione;

AGORÁ: dibattiti su temi d'attualità per la formazione delle opinioni;

BIBLOS: presentazione di libri;
ARTIFICIUM: promozione dei talenti artistici dei nostri allievi ed ex-allievi e progettazione delle visite alle mostre d'arte;
MNEMOSYNE: recupero delle nostre origini culturali nella storia (viaggio nella memoria, rievocazioni, visite a mostre, spettacoli, conferenze, lezioni introduttive alla storia del teatro, del cinema, della televisione e della radio);
MONOGRAPHIA: presentazioni monografiche interdisciplinari di autori attraverso significative opere che hanno arricchito il nostro patrimonio culturale;
EXPERT: trattazione di tematiche, da parte di esperti, per conoscere meglio le dinamiche dei fenomeni che ci presentano l'attualità e la storia;
DOSSIER: approfondimenti, documentazioni, testimonianze, recensioni, raccolte, relazioni, ricerche e tesine;
IN ITINERE: viaggi di istruzione brevi fuori urbe;
CAUPONA: incontri per accrescere e raffinare la cultura enogastronomica;
AUGUSTA TAURINORUM: lezioni itineranti nei luoghi storici della nostra città, che hanno visto transitare i maestri del sapere, e che ancora ne conservano l'eco;

DHARMA: appuntamenti con la filosofia e la spiritualità;
BERUF: informazione e formazione economica;
REPORTER: la realtà fotografata ad arte (mostre fotografiche);
IN CONCERT: reading, tendenze musicali, concerti;
CINEFERIAE: visione critica di film su richiesta degli studenti durante le vacanze.

Inoltre, il settore Informazione dei Laboratori comprende:


MONITOR: avvisi e segnalazioni;
VADEMECUM: segnalazioni di eventi culturali nel territorio urbano;
IN AETHERE: la cultura in tv o via radio;
NEWS: notizie dalle scuole collegate col nostro laboratorio;
WEB: notizie dalla rete.

Nel 2009 sono stati aperti anche:
1) un gruppo ufficiale su Facebook;
2) un canale video "LC QuintilianoTV" su YouTube, che consente un'espressione ulteriore della creatività comune di chi continua a costruire i nostri laboratori.
Gli studenti "storici" che, negli anni passati, hanno contribuito, insieme a decine di altri, con il coordinatore a condurre QUINTILIANO sono stati:

GUGLIELMO SANDRI GIACHINO (2005-06)
NICOLO' STROCCO (2006-07)
FLAVIO MERGOTTI (2007-08)
FEDERICO GARINO (2008-09)
ALBERTO ZANELLO (2008-09)
DAVIDE BIAGIONI (2008-09)
FEDERICO SILVESTRI (2008-09)
JACOPO VILLANI (2009-10)
ALBERTO SALUZZO coordinatore della costituenda Associazione Culturale (2009-10)


dal 24 settembre 2010:

data della costituzione dell'Associazione Quintiliano
Elezione del primo
Consiglio Direttivo (2010 - 11)
Presidente: Dario Coppola. Vice Presidente: Davide Biagioni (da settembre a dicembre 2010); Emanuele Amo (da gennaio 2011); Tesoriere: Federico Garino; Segretario: Alberto Saluzzo (da settembre 2010 a gennaio 2011); Davide Biagioni (da febbraio 2011); Altri Consiglieri: Alberto Zanello, Jacopo Villani, Antonino D'Ambra, Irene Fusi, Daniele Grillo.


dal 24 settembre 2011:
secondo Consiglio Direttivo (2011-12)

Presidente: Dario Coppola; Vice Presidente: Anton De Nicolò; Tesoriere: Stefano Marino; Segretario organizzativo: Ario Corapi (da settembre 2011 a marzo 2012); Jacopo Villani (da marzo 2012). Comitato esecutivo: ai consiglieri sopra citati si aggiungono i sottotesorieri Alessandro Minetti, Jacopo Villani (fino a marzo 2012), Ario Corapi (da marzo 2012) e i sottosegretari Bernardo Basilici Menini, Marcello Fadda.





L'ASSOCIAZIONE NEL PERIODO COMPRESO FRA IL 2013 E IL 2019 ENTRA IN PAUSA E SI LIMITA SOLO A PROMUOVERE EVENTI DI ALTRE ASSOCIAZIONI. NEL 2019 SI TENTA DI RIPRENDERE MA ARRIVA LA PANDEMIA. COL 2022 RIPARTONO I GRANDI EVENTI. LA COMUNICAZIONE SI ARRICCHISCE INOLTRE DEL CANALE INSTAGRAM quintiliano_associazione SEDE ATTUALE: via Filadelfia, 42 Torino Prima sede legale: piazza Vittorio Veneto 13, Torino

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